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INTERVISTE RAI e non solo


Intervista al Maestro Guido Parente

Intervista al Maestro Guido Parente - StudioNaturopatia GuidoParente

 

intervista su Velvet al Pranoterapeuta GUIDO PARENTE

 


Disturbi molto comuni, come il dolore alla cervicale, la sinusite, il mal di testa, gli acufeni fino a patologie più complicate, come l’artrite reumatoide, possono trarre beneficio dalla pranoterapia.

Per capire bene di cosa di tratta e cosa aspettarci da questo tipo di trattamento ne abbiamo parlato con un esperto, Guido Parente, il quale ha brevettato alcuni metodi, come la pranoterapia vibrazionale e il massaggio armonico vibrazionale.


Guido ci ha aperto le porte del suo studio romano e ci ha accolto in un’atmosfera rilassante: accompagnati dal suono primordiale dell’acqua che scorre dalla fontana zen, dal delicato profumo di incenso e dalle vibrazioni positive delle campane tibetane, abbiamo cercato di capire qualcosa di più su questo mondo e su noi stessi.

 

Cos’è la pranoterapia vibrazionale?


È una pratica antica che consiste nel portare benessere tramite l’imposizione delle mani e il loro calore.

“Prana” deriva dalla antica lingua indiana e significa “soffio vitale”. Il nostro approccio è olistico, miriamo cioè a considerare la persona nella sua interezza e non come una somma aritmetica di parti.

Questo ci porta a concentrarci non sul singolo sintomo ma sul significato che questo ha nel contesto in cui vive la persona che abbiamo di fronte. Alla pranoterapia si affianca poi l’uso delle campane tibetane.

Queste possono essere suonate o sfiorate; in entrambi i casi producono delle vibrazioni che hanno effetti positivi sulla nostra energia.

 

Come si svolge una seduta?


La persona si stende sul lettino con i vestiti e senza scarpe.

Il pranoterapeuta agisce volgendo i palmi delle mani verso il corpo, a volte appoggiandoli, a volte rimanendo a una distanza di pochi centimetri.

Si parte dal diaframma, dove si concentra il respiro e poi si segue un percorso che in parte è prestabilito, in parte dipende dall’intuito del pranoterapeuta che va a ricercare i punti del corpo che ne hanno maggiormente bisogno.

 

È un trattamento invasivo o fastidioso?


Assolutamente no.

La persona è distesa e rilassata e può avvertire sensazioni diverse in corrispondenza dei punti chakra che si vanno a toccare.

A seconda della situazione in cui si trova la persona si possono avere sensazioni di calore, lì dove c’è infiammazione o di freddo, quando invece c’è un blocco.

Altre volte si può avvertire un leggero pizzicore o un movimento interno: è l’energia che ricomincia a fluire.

 

Oltre alle mani, quali altri strumenti utilizzi?


Ogni persona è diversa dalle altre e quindi richiede un trattamento diverso.

Si possono usare i cristalli, per esempio, o gli oli essenziali.

In particolare, il massaggio armonico vibrazionale da me brevettato prevede l’uso delle campane tibetane.

Queste sono di diverse dimensioni e materiali, perché ognuna di esse corrisponde a un chakra.

Vengono posizionate sopra vari punti del corpo e mentre vengono suonate producono delle vibrazioni che a loro volta attraversano e accarezzano tutto il corpo.

  

Quali effetti hanno?


Secondo la Medicina Tradizionale Cinese il corpo umano è composto non solo di organi ma anche di vibrazioni e energia.

Se un organismo è sano, vibra alla giusta frequenza e si accorda con il mondo esterno.

Se invece ci sono squilibri energetici possono allora insorgere disturbi di varia natura. Lo trovo particolarmente efficace per recuperare energia, calmare il nervosismo, risolvere situazioni di ansia, angoscia e disturbi del sonno.

  

Quante sedute occorrono per sentirsi meglio?


Non c’è una regola.

C’è a chi basta una sola seduta e chi ha bisogno di un percorso più lungo.

Io credo che l’importante è sentirsi liberi di ricorrere alla pranoterapia quando se ne sente il bisogno, senza dover rispettare un programma prestabilito.

Ognuno poi reagisce in modo diverso: c’è chi si sente subito meglio e chi invece durante la seduta scoppia in una crisi di pianto.

Questo in realtà è un momento molto liberatorio.

Non si piange perché si soffre ma perché improvvisamente si è sciolto un blocco, l’energia ricomincia a fluire e si elimina attraverso il pianto ciò che non ci serve più.

Mi è capitato più volte di assistere a questi momenti: sono veri e propri sfoghi liberatori che ci fanno sentire meglio.

A volte si riescono a superare traumi del passato, cose che magari non abbiamo confessato a nessuno e ci siamo portati dietro per anni.

 

A chi consiglieresti una seduta?


Buoni risultati si ottengono con quei dolori cronici, come la cervicalgia, dovuti a una postura sbagliata e una conseguente contrattura dei muscoli, determinate a loro volta da un blocco, un atteggiamento di chiusura o di difesa dal mondo.

Pensate per esempio all’acufene, ovvero il sentire continuamente un fischio nell’orecchio: non è altro che una difesa che il nostro corpo adotta quando vuole coprire il rumore di qualcos’altro.

Il nostro organismo ha strani modi per difendersi ma anche un potenziale di autoguarigione enorme.

È su quello che possiamo agire ed è dalla nostra forza interiore che possiamo ripartire.

Ognuno di noi ne ha da vendere, tutto sta nel saperla riattivare.

Roberta Mastruzzi

Il suono dell'Himalaya

Il suono dell'Himalaya - StudioNaturopatia GuidoParente

 

Il suono dell'Himalaya

  

servizio sulle Campane tibetane della giornalista Rai Elisabetta Mirarchi

  

intervista andata in onda su RAI 1 - TVsette il 15 novembre 2013

 

la si trova al punto 36.51 del filmato complessivo

 

http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-1494e301-9995-4d71-815b-29b9ea5bb2aa-tg1.html#p=4 

Intervista al Pranoterapeuta Guido Parente - Guida erboristeria

Intervista al Pranoterapeuta Guido Parente -  Guida erboristeria - StudioNaturopatia GuidoParente

 

INTERVISTA al PRANOTERAPEUTA GUIDO PARENTE

 

Pubblichiamo oggi un articolo del Dr Guido Parente, Pranoterapeuta Vibrazionale, che ci aiuta a conoscere la Pranoterapia, una medicina di origini antichissime.

 

“Fin dall’antichità, l’uomo ha avuto la  necessità per curarsi, di ricorrere alle figure del guaritore, dello sciamano, dell’uomo-medicina, del pranoterapeuta che insieme a erbe medicinali e rituali magici che in sinergia hanno garantito la sopravvivenza in ambienti ostili per la vita umana.

La Pranoterapia e una terapia curativa antichissima, formata dalle  parole PRANA (termine sancrito antica lingua indiana) che significa “soffio vitale” o “energia vitale” e dalla parola terapia.

 

Ma come si applica la Pranoterapia?

 

la sua applicazione viene fatta con l’imposizione delle mani del pranoterapeuta  sul corpo del paziente  ad una distanza di pochi centimetri o apponendo le mani su organi, chacras, o seguendo i punti dei meridiani della Medicina tradizionale Cinese, come viene fatto anche per l’Agopuntura e per lo Shatsu.

 

La Pranoterapia serve a ricreare o a rivitalizzare l’energia curativa propria di ogni essere vivente, come fa l’omeopatia, dando al corpo umano la possibilità di reagire alla malattia, diminuendo infezioni, irritazioni, infiammazioni aiutando così il Sistema Immunitario a ristabilire l’omeostasi.

 

Spesso si parla della differenza tra la Pranoterapia ed il Reiki, ebbene nella P. si ha un passaggio del prana, dell’energia dell’operatore che tramite  le sue mani viene trasmessa nel corpo del paziente, nel reiki invece, l’operatore viene considerato un ponte tra l’energia universale ed il paziente.

 

Chi è il Pranoterapeuta?


È una persona che possiede un’energia, un campo elettromagnetico vitale più forte della pluralità delle persone; grazie a questo “dono”, con l’imposizione delle mani esso può aiutare nel risolvere disturbi e/o patologie in maniera olistica (holos = intero) termine usato per indicare un approccio che cerca di vedere le persone nella loro interezza, l’individuo nella sua completezza e non la somma delle parti, fisiche o psichiche più o meno malate, ed è grazie a questo potenziale bioelettricomagnetico che il pranoterapeuta può riattivare blocchi energetici o psichici.

Perché funziona la Pranoterapia?


Vi sono sostanzialmente due scuole di pensiero afferenti le ipotesi per cui la Pranoterapia abbia un reale funzionamento che va oltre l’effetto placebo:

1. Ipotesi energetica
Per questo genere di ipotesi, tutti gli esseri viventi, essendo parte integrante del cosmo (costituito a sua volta da varie forme di energia) hanno necessità di implementare la loro “energia vitale”, il loro “prana” che per cause diverse ( traumi, cause psichiche, malattie varie) sia sceso di livello, generando così le varie patologie.


In sostanza, è come se il pranoterapeuta fungesse da macchina per ricaricare le”batterie” del corpo umano,

 

2. Ipotesi psicosomatica


E’ basata su uno squilibrio del Sistema psico-neuro-endocrino-immunologico. Tale squilibrio genera blocchi di origine psichica, endocrina gravando il Sistema Immunitario e rendendolo incapace di fronteggiare attacchi di virus e patologie.
Necessita pertanto di una sinergia di rivitalizzazione dei vari sistemi.

Che sensazioni si possono avvertire?


Gran parte delle persone che si sottopongono alla pranoterapia, avvertono sensazioni di diversa natura, quali calore, pesantezza, vento, freddo, benessere diffuso, sensazioni di svuotamento mentale, rilassamento, pizzicori, correnti elettriche..

La Pranoterapia non è miracolosa, ma in taluni casi può curare ed in altri, agendo con le prescrizioni mediche, può facilitare guarigioni o agevolare il decorso di patologie gravi”.

 Debora De Santis

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